Ieri sera a Milano c’è stata una imperdibile degustazione di Talisker, organizzata come sempre dal Milano Whisky Festival; imperdibile, sì, ma persa da noi due, che malauguratamente siamo stati costretti a disertare per affatto improvvidi impegni di lavoro lontano da Milano. Come consolarci? Beh, dopo una rapida riunione del c.d.a. di whiskyfacile, è stato deciso di affrontare un Port Ellen ‘italiano’ del 1983, vincitore di una medaglia d’oro agli ultimi Malt Maniacs Awards. La bottiglia (534 esemplari totali dalla botte #2033) è, come già il Laphroaig di 21 anni assaggiato qualche settimana fa, parte delle releases celebrative dei 20 anni della Wilson & Morgan. Il colore è paglierino.
N: i 60% non respingono affatto, si limitano, forse, a ‘chiudere’ un po’, sulle prime. Immediatamente austero, poco fruttato, molto ‘vegetale’ e minerale. La torba è bella leggera e delicata; una leggerissima affumicatura vien fuori, ma solo con l’aiuto di tempo e pazienza. Rabarbaro, chiodi di garofano. Note leggere di eucalipto, forse d’anice anche. Col tempo, esce la vaniglia a dare una delicata dolcezza. Banana (buccia di banana; o banana non del tutto matura; insomma, dai, banana). Forse un po’ di limone? Annusandolo a lungo, i più avveduti (eh?) isoleranno anche una componente minerale, oleosa (olio d’oliva). Con acqua, si apre molto su vaniglia (vanillina calda) e su un buon legno speziato.
P: più dolce rispetto a quanto il naso non lasciasse presagire, ma comunque questo Port Ellen si concede escursioni verso l’amaro. Vaniglia, costante, che bilancia perfettamente le note più particolari, quasi vegetali (fieno, terra): tanto limone (avete presente il nocciolo del limone che vi rimane in bocca dopo aver bevuto una spremuta?), cera d’api, ancora un po’ di legno. Tutto intenso, tutto buono.
F: domina l’olio d’oliva, poi cenere, ancora vaniglia, liquirizia. Piuttosto lungo.
Che dire, un whisky… buono. Completo, e soprattutto al naso piuttosto complesso: alcuni Port Ellen sanno essere molto severi, e questo non è certo da meno, con le sue note minerali e elegantemente torbate – note che noi non sappiamo non trovare irresistibili. Troppe negazioni tutte insieme? Ok, dato conto del prezzo (circa 300 euro) si proceda al voto: 91/100, e invece Serge la pensa così.
Sottofondo musicale consigliato: Underworld – Stagger, dal mai abbastanza celebrato Second toughest in the infants.
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2 thoughts on “Port Ellen 28 yo (1982/2011, Wilson & Morgan, Collector’s edition, 60%)”
[…] a gradazione piena e non colorati: un Laphroaig 21 anni in sherry, un Bunnahabhain del 1968, un Port Ellen del 1982, un Glenlivet del 1975… e questo Tomatin di 35 anni, distillato nel 1976 e imbottigliato nel […]
[…] Port Ellen 28 yo (1982/2011, Wilson & Morgan, Collector’s Edition, 60%) – 91/100 […]