La serie Distiller’s Edition dei principali malti (i Classic Malts) della Diageo comprende – in parole povere – le versioni base di quei malti con un’ulteriore maturazione, generalmente non lunghissima, in botti particolari. Il Caol Ila D.E., come sappiamo, passa un po’ di tempo in botti di Moscatel; il Talisker, invece, trascorre qualche mese in botti di sherry Amoroso, una varietà particolarmente dolce e utilizzata per lo più per cucinare… Vediamo se questo Talisker è stato cotto a puntino: il colore, ramato chiaro, ci ricorda che una goccia di caramello dev’essere passata dalle parti dell’isola di Skye.
N: sulle prime, l’alcol è un po’ pungente; l’affumicatura è leggerissima rispetto al 10 e al 18 anni. Molto “legnoso” (legno umido, lucido per legno) e molto, molto fruttato (mela, frutti rossi, uvetta); l’apporto dello sherry è – come dire – invasivo, con note quasi di melassa e di cola (il ghiacciolo che mangiavate da bambini: sì, vi dicevano “alla cola” ma in realtà era tamarindo… insomma, dai, ci siamo intesi). Marinità zero, pepatino più o meno, non molto affumicato: a dirla tutta, superato lo shock di un Talisker così ‘dolce’, dopo un po’ dobbiamo riconoscere che non è stucchevole. Va bene la melassa, ma non è un naso melenso.
P: uhm, dolciastro, annacquato (il corpo è deboluccio), pepatino. E’ succoso, con un balletto di frutta secca e non (arancia, in particolar modo, quasi mandarino) molto gradevole; cioccolato amaro. Come al naso, con meno legno (resta una nota di liquirizia) e più agrume. Vinoso, ha un che di amarognolo; l’affumicatura quasi non si sente.
F: fruttato, piacevole, non entusiasmante. Punte di cenere?
Non è male, ma d’altro canto non c’è quasi niente al mondo che possa rovinare un Talisker (beh, a parte quel mio cugino che col 18 anni ci corregge il caffè: ma è un caso perso). Stupisce come la tipica marinità sia stata letteralmente travolta dall’Amoroso, cosa che magari farà storcere il naso ai puristi: ciò non toglie che in sé sia un buon whisky, anche se a un naso relativamente complesso e godibile corrisponde un palato piacevole per qualità dei sapori ma deludente per corpo. Comunque, 84/100: tutti a casa contenti. Questo il parere di Serge, qui quello di Oliver (al quale dobbiamo dire che no, il bacon proprio non l’abbiamo sentito).
Sottofondo musicale consigliato: Sebastien Tellier – L’amour et la violence.
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4 thoughts on “Talisker Distiller’s Edition (1999/2010, OB, 45,8%)”
[…] serie Distiller’s Edition abbiamo già assaggiato il Caol Ila, finito in Moscatel, e il Talisker, finito in Amoroso; non possiamo però trascurare la nostra amata Clynelish, che prevede un malto […]
[…] (non proporremo tasting notes per il Talisker, rimandiamo ad un altro batch che abbiamo assaggiato qui). Il nostro giudizio sarà di 84/100. Non male, per essere solo l’inizio della […]
[…] Talisker Distiller’s Edition (1999/2010, OB, 45.8%) – 84/100 […]
[…] rispetto al DE del 2010 che avevamo assaggiato in una fase preistorica di whiskyfacile, qui stupisce una spiccata […]