Siamo arrivati vivi alla fine del Milano Whisky Festival (com’è andata? Leggete i report di Davide, quel fetente di Federico e di Giuseppe; noi ringraziamo i grandi Andrea Giannone e Giuseppe Gervasio Dolci per l’organizzazione impeccabile e Monica, Filippo e Maurizio del banchetto Cadenhead’s con cui abbiamo collaborato). Mentre cerchiamo di riprenderci dallo stordimento dovuto alle tante emozioni provate, decidiamo di coccolarci un po’: e cosa c’è di meglio di un Port Ellen imbottigliato da un selezionatore prestigioso quale quella di Silver Seal? Si tratta di un single cask (per gli amanti dei dettagli, si tratta del #S1462) messo in vetro da Silver Seal, appunto, insieme a Whiskybase (cos’è whiskybase? Ignoranti!, guardate qui) alla piena gradazione di 55,5%.
N: ci eravamo abituati a dividere i Port ellen in due categoria, i dolciosi vanigliati e i costieri acuminati: questo non è così, è più vegetale, limonoso e maltoso, ma zac!, non è nemmeno solo questo: è una sintesi delle tre anime e, ve lo possiamo già dire, ci intriga parecchio. Degna di nota anche una screziatura ‘farmy’ (quella note di stalla, di campagna, e una suggestione di formaggio dolce…). L’affumicatura è quantitativamente delicata ma qualitativamente intensa (gomma bruciata, fumo di motore diesel). Sarà un’eresia, ma nelle note vegetali ed erbose, ci sentiamo chiare note di assenzio. Agrumi canditi, controllatissimi.
P: il palato è totale. E’ farmy, è limonoso, è pepato, è dolce, è quasi marino. Fantastico. Ok, con ordine: innanzitutto, l’acqua non ci vuole, la gradazione alta è un mero dettaglio: beverino come se avesse 43%, e invece sono 55 di potenza e intensità. Qui si perde l’affumicatura più intensa, a tutto favore di un’austera sapidità, nutrita di note agrumate deliziose (cedro, limone) e pasta di mandorle. Quel che ci sbalordisce, e delizia sbalordendoci, è la compattezza dei sapori, variegati, infiniti (abbiamo tralasciato note erbose che spaccano) ma uniti, monolitici.
F: torna la torba bruciata, la cenere limonosa, la liquirizia, una punta zuccherina, da scorzetta candita. Lungo, ma vira presto verso un malto delicatissimo, nudo, il degno requiem per un whisky veramente eccellente.
Uno dei Port Ellen più buoni che ci sia mai capitato sotto tiro. Davvero splendido, intenso, riesce a unire praticamente ogni anima della distilleria in modo armonioso, senza far prevalere un lato sull’altro: equilibrato e potentissimo. Complimenti, come di consueto, a Max per la selezione. Non ce n’erano tante bottiglie, ma quando è uscito costava 250 euro, circa. Per dire: la nuova special release ne costa il triplo. 93/100 è il giudizio.
Sottofondo musicale consigliato: Kronos Quartet & Bryce Dessner – Aheym, per persone raffinate (sperando piaccia a Pino!)
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2 thoughts on “Port Ellen 1983/2011 (Silver Seal and Whiskybase, 55,5%)”
[…] ufficiali più recenti che abbiamo potuto assaggiare, ha in più quel lato farmy, simile solo ad un altro PE bevuto, e ‘in meno’ un lato vegetale e fruttato, ‘verde’. Il nostro voto […]
[…] Port Ellen 1983/2011 (Silver Seal and Whiskybase, 55,5%) – 93/100 […]