Dal 2002 Lagavulin, distilleria giustamente tra le più apprezzate fra gli appassionati di Scotch whisky, fa uscire un’edizione speciale di 12 anni, in edizione limitata e imbottigliata a grado pieno. Si tratta di imbottigliamenti sempre di livello altissimo, dal rapporto qualità/prezzo più che soddisfacente (sugli 80 euro) e che rappresentano forse una parziale consolazione per la mancanza di un vero e proprio core range per la distilleria, che si presenta sul mercato col solo, immenso 16 anni. L’edizione del 2012 era l’undicesima uscita di questa serie, risultato del vatting di botti ‘refill american oak’.
N: a dispetto della gradazione, si lascia annusare con facilità. Ne emerge un profilo brutalmente raffinato; ci spieghiamo: l’intensità è sì massima, ma qualitativamente si percepiscono tutti aromi per nulla ruffiani. Innanzitutto l’affumicatura è molto intensa ma non invadente, sulla cenere; avanzano poi note minerali, di torba vegetale (terra bagnata); si lasciano apprezzare punte iodate, controbilanciate da un lato agrumato (agrumi canditi alla grande, lime) e da punte ‘dolci’, sobriamente vanigliate. Poi caffè e tanta liquirizia; una punta anice e note di malto: anzi: di grano caldo, sotto al sole.
P: ingresso impressionante, sembra di bere acqua di mare; poi ti accoglie, si arrotonda in un caldo abbraccio, con sprazzi di dolcezza acuta (zucchero a velo, meringa, vaniglia, liquirizia) e un agrumato raramente così intenso (limonata, pompelmo, cedro). Quindi si richiude magistralmente nel suo elegante cappotto maltato, vegetale, aggumicato (cenere, torba acre). Al palato in realtà indulge in qualcosa di bruciato, legno? Zuccherino ma non troppo fruttato. Splendido, pulitissimo, perfettamente ‘nudo’ senza sembrarlo.
F: lunghissimo e frizzantino: resistono le note costiere, minerali e marine; spadroneggiano le starpaglie bruciate e le braci su un retrogusto zuccherato.
Questo 12 anni non arretra di un millimetro rispetto allo stile che ha reso la distilleria di Islay una delle bevande più apprezzate sul pianeta. Ha infatti quella sua tipica raffinata sobrietà, unita però a una ben decisa intensità e pervasività di odori e sapori che ti fanno pensare: “ma qual è l’ultima volta che ho assaggiato un Lagavulin cattivo?”. Qui la recensione di Serge, qui il nostro voto: 91/100.
Sottofondo musicale consigliato: Giuseppe Verdi – Requiem ‘Dies irae, Libera me’
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2 thoughts on “Lagavulin 12 yo (2012, OB, 56,5%)”
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