Come ogni anno, ci piace celebrare il Natale con un dram ‘speciale’: due Brora il primo e il secondo anno, un Glenfarclas del ’71 l’anno scorso… Come possiamo salire oltre? Beh, è presto detto: assaggiando un Clynelish 12 anni importato in Italia da Di Chiano a inizio anni ’70… Il che vuol dire distillato verso la fine degli anni ’50… Il che vuol dire… Beh, se studiate la storia lo sapete da voi.
N: ci stupisce (e quindi vogliamo iniziare proprio da qui) un lato fruttato ben pronunciato: (yogurt alla) banana, frutta gialla (albicocche con una bella acidità), forse persino un accenno di fragole. Emerge poi anche un lato floreale incredibile, nella sua intensa delicatezza: fiori freschi e umidi; rose. E ancora: pasta di mandorle e agrumi vari (pompelmo?) a dare una sensazione di acidità che resta una delle poche costatnti in un naso altrimenti in continua evoluzione. E infatti subito spunta un altro filone, a noi molto caro: quel cliché Clynelish/Brora fatto di suadenti richiami minerali e terrosi/torbosi; fantastica lana bagnata e un lievissimo accenno fumè su un sfondo tenue di cera.
P: pulitissimo e pare analcolico! il corpo non è pienissimo ma… quanta roba! Qui il lato fruttato sembra indietreggiare un po’, a favore di una torba in risalita e di una mineralità superba. Molto miele, un’esplosione di fiori zuccherini e un po’ di pasta di mandorle; si conferma una bella dimensione agrumata, acidina, tra limone e succo di pompelmo. Appenna un tocco di fumo e vari, molteplici e infiniti sentori minerali e terrosi.
F: delicato ma persistente; pulisce la bocca e lascia una scia zuccherata e minerale; ancora vegetale e floreale, ma con una sorprendente nota salamastra e punte di torba più fumosa. Rari sono i finali che esibiscono una tale complessità.
Di fronte a certi dram, non sappiamo mai se far prevalere la luminosa gioia per il godimento che proviamo o l’atra disperazione per non averne due casse nell’armadio. Forse il palato ha un po’ perso grip, e l’intensità appena accennata (come ad esempio era capitato, anche se là con più dolorosa perdita, per il nostro Talisker del 1947) ci impedisce di esplorare, nella nostra scala, le vette più irraggiungibili: ma un 93/100 è il giusto tributo ad un malto che per complessità e qualità aromatica non ha rivali. Clynelish e Brora (e diciamo che qui le cose coincidono…) sono forse le nostre distillerie preferite: e se ce ne fosse bisogno, beh, ora ci ricordiamo il perché. Grazie infinite a Riccardo del Bar Metro per il sample.
Sottofondo musicale consigliato: Peter Pears e Benjamin Britten (quest’ultimo è compositore) eseguono Sette Sonetti di Michelangelo.
2 thoughts on “Clynelish 12 yo (inizio ’70, Ainslie&Heilbron, OB for Di Chiano, 43%)”
Ho recensito un film che risale proprio agli inizi degli anni 70: https://wwayne.wordpress.com/2015/01/30/inseguire-i-propri-sogni/. Che ne pensi?
[…] Clynelish 12 yo (inizio ’70, Ainslie&Heilbron, OB for Di Chiano, 43%) – 93/100 […]