Di Tomintoul abbiamo già assaggiato diverse espressioni, in passato, dividendoci tra le stelle e le stalle: voti molto alti e pessime impressioni… Assaggiamo oggi il prodotto della distilleria più diffuso, ovvero il 14 anni, caratterizzato dal colore chiaro chiarissimo e imbottigliato a 46%.
N: come nel resto del core range si conferma la regola di casa, ovverosia l’assunto “the gentle dram”. Che detto così sembra ok, ma in realtà… In un panorama olfattivo certo semplice e poco intenso, spiccano note ‘acerbe’: susine, un malto che pare quasi ancora in fermentazione, anche un po’ di limone. Ancora, troviamo suggestioni di salamoia, poi di aceto bianco. Sullo sfondo, fa capolino un qualcosa che forse, se potenziato, potrebbe essere vaniglia. Non mancano note di erba fresca.
P: l’inizio è promettente, sembra affacciarsi una nota vanigliosa rassicurante. E, al contempo, delicate note floreali conducono l’esperienza… verso la tragedia. Prende il sopravvento infatti una sensazione di alcol greve, sgradevole, e note maltate francamente poco levigate. Si rimane su un erbaceo piuttosto piatto, senza spessore, oltretutto senza intensità. Solo una nota di zucchero prima della fine.
F: maltoso, se vogliamo, e poco altro. Non intenso ma lunghino, purtroppo.
Magari il nostro campione (ufficiale, mandatoci dalla distilleria un anno e mezzo fa) nel tempo ha perso e si è un po’ guastato: ad ogni modo, pur concedendo il beneficio del dubbio, il giudizio sarà piuttosto severo. Se fosse un blend da pochi euro probabilmente (o no? Non lo sapremo mai) gli daremmo un paio di punti in più. Però costandone circa 50, ed essendo un single malt, ci sentiamo in dovere di penalizzarlo: 70/100.
Sottofondo musicale consigliato: Tom Browne – Funkin for Jamaica.
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[…] Tomintoul 14 yo (2013, OB, 46%) – 70/100 […]