I ragazzi del Milano Whisky Festival, lo sapete, si dilettano nell’arte dell’imbottigliamento; ormai sei anni fa, complice l’amicizia con Martin Armstrong di whiskybroker, Andrea e Giuseppe hanno acquistato una mezza botte di Springbank. O meglio: pensavano di averne acquistata una intera, e – visionari! – avevano deciso di imbottigliarne metà in piccole bottiglie da 20 cl, e l’altra metà invece in bocce normali, da 70 cl. Una volta riempita la prima metà nei vetri piccoli, Martin telefona ad Andrea e Giuseppe dicendogli “sorry guys, the other half was already sold”. E fu così che il Milano Whisky Festival, sotto il marchio Golden Still, imbottigliò oltre 300 bottigline di Springbank. Più della metà di queste bottigliette sono state acquistate e tracannate a Hong Kong, tra l’altro; le ultime rimaste in Italia sono state esaurite in occasione del secondo appuntamento dell’Online Whisky Show, le degustazioni sull’internet che stiamo facendo proprio insieme al Milano Whisky Festival.
N: uno Springbank nudo, bello come piace a noi: molto affilato, con una parte costiera molto spiccata, con una bella sferzata di iodio. Lana bagnata, minerale; ma anche una puzzetta che ricorda i cani bagnati. Al contempo, la torba leggera non è poi così leggera, con grande personalità e note aggressive, di pezzi di torba. Un po’ di plastica, forse, anche; tela cerata, sa proprio di Barbour. Olio d’oliva. La dolcezza è molto astratta, tra zucchero bianco e il chicco di cereale. Un poco di vaniglia. Letta così, potrà sembrare una galleria degli orrori: e invece è un tripudio di goduriosità…
P: incredibilmente coerente, solo un poco più orientato verso quella parte dolce già vista al naso, con chicchi d’orzo, cereali, zucchero bianco e un cenno appena di vaniglia. È anche una dolcezza un po’ vegetale, da agave quasi – anche se ovviamente molto più raffinata. Poi ancora erba bruciata, una torba leggera ma sporca, ancora cera, tela cerata, un po’ di limonata fatta in casa e zuccherata. Un’ode al cereale, in tutte le sue accezioni: dalla dolcezza del chicco alla chimica della torbatura.
F: ancora vegetale, erbe aromatiche bruciacchiate; molto oleoso, lascia la bocca soddisfatta e pulita, pur lasciando un’infinita nota di chicco di cereale.
È un whisky affilato e nudo, ma si sente immediatamente che non è giovane: è come se il tempo avesse sviluppato profumi e sapori andando in profondità, senza mutare il profilo originale del distillato, grazie a un barile particolarmente rispettoso (e scarico). Ci sono gli aromi primari del distillato – di un distillato complesso e unico quale è quello di Springbank – ma sono arrotondati, evoluti e maturi. Semplicemente ottimo. 90/100.
Sottofondo musicale consigliato: Battles – The Yabba.
One thought on “Springbank 15 yo (1999/2014, The Golden Still, 46%)”
[…] Springbank 15 yo (1999/2014, The Golden Still, 46%) – 90/100 […]