Neanche un paio di mesi fa, a inizio ottobre, come sapete si è tenuto il Whisky Revolution Free dram 2020. Della bella domenica passata a Castelfranco Veneto vi abbiamo già parlato, quindi non staremo a ripetere quanto il ricordo di quella giornata – ora che da settimane siamo in cattività – ci sembri un miraggio. Una delle cose più divertenti pensate dagli organizzatori è stata l’iniziativa “Be a gentleman”: chi offriva una bottiglia, poteva abbeverarsi a quelle portate dagli altri Sir e Lord altrettanto generosi. Nella baraonda, abbiamo salvato qualche samples e pian piano li assaggeremo per rievocare quel mondo fatto di libertà e tanto single malt. Iniziamo con un Bunnahabhain 10 anni di Wilson & Morgan (first fill sherry butt #900024) portato da quel gentiluomo del notaio Corrado De Rosa e dal suo amico Filippo, stimato cardiologo. Ora perdonateci ma il nostro maggiordomo ci ha appena detto che la Bentley è pronta per portarci al club per la degustazione, non tratteneteci oltre.
N: di W&M ne abbiamo bevuto qualcuno e anche questo Bunna porta impresso l’inconfondibile sigillo dei loro imbottigliamenti in sherry. Che sono unici e sfacciati, belli arroganti e sicuri di sé. Il naso è un compendio di sentori classici: caramello, uvetta, spezie varie (cannella e noce moscata), pesche sciroppate. C’è poi una voluttuosa cascata di cioccolato, ma non puro: qualcosa di più spurio e pasticciato, come i Ritter ripieni di lampone o il Mars. Anche cappuccino. Se però si va più in profondità, ecco emergere l’isolanità di Bunnahabhain che tanti cuori ha infranto. Non esattamente mare in tempesta e iodio, ma qualcosa di più umami, come le cozze prima di essere cotte. Coquillage sotto mentite spoglie! La cosa incredibile è che un accostamento del genere sembra quasi naturale e non fa a pugni come certi abbinamenti nella moda moderna. Liquirizia dolce.
P: restiamo sulla liquirizia, ma quella Haribo ripiena alla fragola. Di nuovo tanto cioccolato al latte e lampone. Palato abbastanza coerente col naso, forse con un po’ di cuoio in più. C’è una sapidità di fondo, ma la marinità era più evidente all’olfatto. Meno cannella e più cardamomo. La bevuta è piena, il corpo pure, con un grande protagonista a sorpresa: il tamarindo! Chiude la sarabanda una nota agrumata di arancia quasi passata e una discreta vinosità.
F: fresco, emerge un’arancia succosa, ancora qualche spezia e una sensazione di sale ora più netta.
Neanche un uso così smodato dello sherry, evidente e muscolare, riesce a cancellare il dna di Bunna, che è un po’ come l’ultimo giapponese nella giungla: non gli importa che botti usi, lui resisterà sempre con la sua marinità e la sua sapidità, anche se qui in tono minore. Fatta la tara della gioventù, è un whisky molto soddisfacente e godereccio, con aromi cioccolatosi da ghiottoni e una bella acidità da vino fortificato che riequilibra la dolcezza. Lord De Rosa, i nostri più cari omaggi per l’omaggio: 86/100. Si trova in vendita, tra gli altri, su whiskyitaly.
Sottofondo musicale consigliato: PSY – Gentleman M/V.
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