Saltando di palo in traversa – in frasche e fraschette ci andremo quando sarà bella stagione -, arriviamo garruli sulle spiagge affezionate di Islay per goderci in pace un torbato. E che torbato! Stiamo parlando infatti di un’edizione speciale di Kilchoman per il mercato italiano, non esattamente una cosa da tutti i giorni. Trattasi nella fattispecie di un imbottigliamento della serie Triskele Casks, con cui la distilleria/fattoria celebra l’unità nella trinità. No, non stiamo parlando di una sorprendente conversione al cattolicesimo, ma di un richiamo al simbolo celtico del Triscele (o Triskelion), che campeggia per esempio sulla bandiera della Sicilia e che rappresenta anche il logo di Kilchoman. Tre in uno, dicevamo, e infatti ogni release è costituita da 3 tipi di barili. Nella fattispecie, le 1260 bottiglie per il mercato italiano provengono da botti STR (20%), ex bourbon (75%) ed ex Oloroso (5%). Si beva, perdiana. Il colore è oro.
N: un fumo grasso si spande dalle Alpi alle Ande. Grasso di salmone alla griglia glassato al miele, che qui Natale si avvicina e vien fame. C’è la consueta nota di orzo maltato, con un profumo di polline e nocciole al miele. Banana bread affumicato, cenere. Un po’ più del solito, che è comunque torbato a 50 ppm, mica poco. Col tempo anche wurstel e marmellata. Insomma, sa di proteine e dolcezze, sa di pietanza della ex DDR. Una grande ruffianeria unita a una torba importante.
P: dolce dolce, ancora su miele e frutta gialla. Peccato che il sorso si faccia subito un filo acquoso, lasciando spazio alla torba, bella farmy: fieno andato a fuoco. Sembrano i campi americani dell’Iowa che prendono fuoco, con gli agricoltori eroi che con il trattore tagliano il fronte dell’incendio. Cresce il legno bruciato dell’STR cask, cresce la parte legnosa di spezie (anche liquirizia in bastoncino e radici). Non molto elegante, non molto Kilchoman forse.
F: ancora dolcissimo, forse troppo, e più amaro che bruciato. Pizzica l’alcol, guizza la torba.
Un 83/100 da ruffianone, che piaciucchia ma non entusiasma. Forse un po’ troppo disconnesse dolcezza e torba, dopo le belle sensazioni del naso si perde al palato. Come dicevamo sopra, ha alcune note tipiche di Kilchoman (i tratti farmy, gli aromi di malto) e tante inconsuete, come quei tratti grassocci all’olfatto. Non spicca per grazia, ma è un dram educativo, nel senso che si comprende meglio la vasta potenzialità di una delle nostre distillerie del cuore.
Sottofondo musicale consigliato: Bob Marley – Three little birds
