Prima che agitiate la vostra bacchetta da professoroni sulle nostre teste da scolari asini, calma. Sappiamo che di Port Askaig a grado pieno ne erano già usciti (2009). Però qui stiamo parlando del nuovo corso, quindi si ricomincia dal batch 1, ecco svelato l’arcano. Per il resto, sempre di Caol Ila sotto mentite spoglie stiamo parlando, e sempre della Elixir distillers di Sukhinder Singh. Questo primo batch è realizzato con il 25% di toasted ex bourbon cask e il 75% di rovere americano. Il grado è non solo pieno ma anche esplosivo, quasi 60 gradi. Si beva e più non si cianci. Il colore nel RAL è definito “urina di alcolizzato”.

N: profuma di carburazione sbagliata. Un naso motoristico, con tutto il suo corollario di nafta, metallo, olio sintetico, fuliggine, smog. Pensate a tutto quel che si può annusare in un’officina in centro a una metropoli inquinata e ci sarà. A questo si accosta la dimensione più propriamente isolana, che sempre a Islay siamo. Grigliata di pesce (Corrado dice “barbecue cinese” e noi sposiamo questa sua lucida, confuciana follia). Friggitelli grigliati, anche, insieme ai totani. Katsuobushi (il pesce essiccato in fiocchi della gastronomia giapponese). Chiudono il naso l’immancabile lime di Caol Ila e delle note di agave.
P: alcol e zuccherinità non sono proprio le stelle polari della piacevolezza. Il primo impatto è contundente come una chiave inglese sulle nocche: giovane, mostruosamente dolce e insieme salato. Un cucchiaino di zucchero con acqua di mare. A cui si somma della carbonella, parecchio gelato alla vaniglia (ma senza la cremosità) e caramella Rossana. Ci sono anche sensazioni fruttate, con mela e pere mature, limone bruciacchiato e qualcosa di minerale, come un mix di pepe, noce moscata e gesso.
F: medio lungo, semplice, dolce e torbato.
Un 83/100 che non sorprende. Ci era piaciuto molto di più il 100 proof di qualche anno fa. Un whisky semplice, non cattivo intendiamoci. Ha tutto quel che si chiede a un Caol Ila (ooops) ma non fa mai un passetto in più, si limita al compitino di giovane isolano un po’ sfacciato e un po’ basic. Ci sta, ma non chiedeteci di andare fuori di testa per così poco.
Sottofondo musicale consigliato: Relaye – Too simple