Il timido topino, la bestiola timorosa in oggetto, vuole forse essere una metafora del whisky delle Highlands: non fumoso e aggressivo come quello di Islay, ma pur sempre con una personalità che lo distingue dai morbidi speysiders e dunque lo rende, a suo modo, bestiale. Così devono aver pensato negli uffici di Douglas Laing quando qualche anno fa hanno deciso di lanciare questo blended malt a tema regionale, composto di soli malti delle HIghlands: avevamo assaggiato la versione ‘base’, ora ci cimentiamo con quest’edizione limitata a 8000 bottiglie, maturata per almeno 18 anni.
N: molto highlander, bisogna riconoscerglielo! Partiamo rilevando una nota di torba, delicatissima e senza fumo, ma con estrusioni di terra umida, di pioggia. C’è una bella spalla floreale, di erica, a sorreggere un fardello cerealoso particolarmente evidente e croccante: corn flakes, malto. Insomma, a dispetto dei suoi 18 anni, piuttosto ‘nudo’ e delicato. Una nota di torta di mele, ripiena di mele.
P: attacca un po’ alcolico; l’avvio è coerente con il naso, c’è un tripudio pomico, ci sono mele in ogni forma: torta di mela, mela rossa, succo di mela filtrato. La mineralità e la torba restano decisamente in disparte, quasi svanendo, lasciando piuttosto spazio a spezie: pepe, zenzero. Yogurt ai cereali (avete present gli Yomo?) e fiocchi di cereale. Zucchero di canna. Mah.
F: torba la torna, ehm, torna la torba, poi mela ad libitum.
Incompiuto, come la carriera di Biabiany (che pure si è portato a casa una Intercontinentale, ricordiamo). Resta sempre un po’ inespresso: se sulle prime pareva molto promettente, anche se sorprendente per l’austerità giovanile, nella seconda fase della carriera le sgroppate sulla fascia paiono stanche e, a dirla tutta, non pienamente integrate al possesso palla della squadra. Non sappiamo se a Biabiany piacciano le mele e il cereale, ma al topino in etichetta sicuramente sì: intendiamoci, abbiamo di fronte un whisky onesto, piacevole e godibile, ma se in enoteca dovessimo scegliere tra la versione base e questo diciottenne, opteremmo per la prima. 83/100.
Sottofondo musicale consigliato: Church of the Cosmic Skull – Evil in you eyes.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=QMJTofSaKUM&w=560&h=315]
2 thoughts on “Timorous Beastie 18yo (2017, Douglas Laing, 46,8%)”
[…] Timorous Beastie 18yo (2017, Douglas Laing, 46,8%) – 83/100 […]
[…] Continuiamo ad esplorare la gamma dei blended malts regionali di Douglas Laing, stavolta mettendo il naso su un’edizione limitata del Timorous Beastie: 25 anni di invecchiamento, per lo più in barili ex-Bourbon, per un malto in 1600 esemplari, non colorato e non filtrato a freddo. La pavida bestiola arriva direttamente dalle Highlands, e va a completare una serie già abbastanza nutrita – e piacevole, stando alle nostre passate recensioni (questa e quest’altra). […]