
Per il nostro venerdì d’Irlanda, affrontiamo un imbottigliamento molto particolare che proviene dalla gamma di West Cork (info sulla distilleria le potete trovare, naturalmente, qui). Maturazione in botti ex sherry e finish di qualche mese in botti vergini carbonizzate, prodotte con “bog oak“, ovvero “legno di torbiera” (si dice sia il legno usato per fare le pipe: che lo Zampini nazionale ci corregga). Nell’immagine qui di fianco, potete vedere un simpatico signore irlandese alle prese con la delicata operazione. Nessuno è stato ferito nel corso di questa operazione. Pare. E se è stato ferito, nessuno lo saprà mai.

N: dolciastro e a base di frutti di bosco, con marshmallow e gelato industriale alla fragola. Lo sherry offre un’ombra di spezie (ginger e anice stellato). Miele di castagno e un lato balsamico atipico, che non è perfettamente integrato alla fragola sintetica di cui sopra, a dirla tutta. I ragazzi di www.whiskeyjug.com offrono la nota olfattiva più estrema del mondo, proponendo “bismuto”, e noi non possiamo che riportarvelo, e urlare al Messia. Ma anche segnalare che il naso è un po’ poverello e per di più dopo un po’ si fa anche profumato e un filo saponoso.
P: di nuovo dolciastro, con cioccolato al latte e spezie e un corpo acquoso. Si sentono segale, pane nero tedesco, chiodi di garofano e anice stellato. Il lato dolce è rappresentato da una riduzione di frutti rossi, scorza d’arancia e toffee alla liquirizia. Poi però c’è anche una dimensione astringente, tannica, con una caldarrosta evidente, che si evolve in crema di marroni e infine in castagnaccio, come i Pokemon. Una sensazione di tabacco consunto, olio di tabacco, pipa appena usata. Abbiamo detto molte cose perché siamo immaginifici, ma nessuna delle note sopra è mai intensa, piuttosto solo accennata.
F: medio lungo e speziato, si perde la caldarrosta ma restano tutte le spezie sopra dette, con aggiunta del ginger, e una chiusura di chinotto. Amaro, oleoso e dolce. Distopico.
L’apporto del legno è impressionante, e non sappiamo dire se in senso positivo: assurdo e insieme divertente, spiazzante. Il naso è da rivedere, il palato e il finale superano ampiamente le aspettative di chi scrive. Se piacciono le castagne, è da assaggiare. Da segnalare il rapporto qualità prezzo, visto che si trova sotto i 40 euro, tra l’altro, anche qui. 78/100.
Sottofondo musicale consigliato: Supertele & Otto x Otto – Costole.
One thought on “WEST CORK ‘GLENGARRIFF SERIES’ BOG OAK CHARRED (ob, 2017, 43%)”
[…] West Cork ‘Glengarriff Series’ Bog Oak Charred (2017, OB, 43%) – 78/100 […]