Dei 5 cavilieri di Whiskfacile a Deanston sono stati solo Giacomo e Jacopo, ma sta simpatica a tutti noi, un po’ come il Liechtenstein. Ah no, Zuc in Liechtenstein c’è andato e ha pagato 29 euro una salamella e una birra media alla festa di Vaduz: buongustaio. Ad ogni modo, solo a leggere la descrizione di Claudio Riva vien voglia di andarci. Questo 12 anni fa parte di un core range essenziale che include l’ottimo 18 anni, un dimenticabile Virgin Oak e un Kentucky cask matured. Distell, il colosso sudafricano proprietario della distilleria, utilizza l’80% della produzione per blended, ma per noi è un gran peccato. Questo imbottigliamento è maturato in ex bourbon cask e il colore è un oro carico.

N: cereale e frutta (pesca a cubetti, mango) sono le due assi lungo le quali si sviluppa l’olfatto: porridge e ananas, per esempio. Ma anche crostata di mango, che non esiste ma dovrebbe. Un naso che fa volare via, fresco, fruttato, piacevole. Il cocco e la vaniglia, insieme al legno e al miele, completano il panorama. Col tempo, un profumo di crostata e pasticcini alla frutta riempie il naso. Non il più complesso e iridescente dei dram, ma sicuramente qualcosa che ti fa venire voglia di finirlo e versarne un altro.
P: si apre ancora fresco, e ancora – in piena continuità con l’olfatto – vira sulla crostata. Un primo palato “marmellatoso”, sia di albicocche sia di pesche. Poi ecco un graffietto alcolico che non ci aspettavamo, ma che in realtà la gradazione giustifica abbastanza. Qui arriva anche il legno (cocco tostato) e il caramello. Un senso di fieno tagliato e un bel malto rotondo assicurano una buona pulizia al sorso. Nel secondo palato un accenno di burro d’arachidi e cioccolato al latte regala un po’ di struttura in più, ma nel complesso il palato sembra più banale del naso, ancorché clamorosamente piacevole.
F: miele e zenzero, con un accenno di legno, spezie e crema leggera.
Un entry level spettacolare, con una facilità di beva quasi da scuola materna (non esiteremmo a riempire i biberon dei nostri figli, ecco perché con l’eccezione del buon padre di famiglia Corrado nessuno di noi si è ancora riprodotto…). Deanston si conferma un malto di grande pulizia, sempre sobrio e composto, in grado di farsi apprezzare ad ogni livello di invecchiamento. Come dicevamo sopra, non un labirinto di Minosse di suggestioni fra le quali perdersi, ma un prodottino perfetto per il suo obiettivo: 87/100, non siamo parchi. E nemmeno giardini. Se siete sopravvissuti a questa battuta orribile e volete assaggiarlo, lo trovate anche qui.
Sottofondo musicale consigliato: Otierre feat La Pina – Rispettane l’aroma
One thought on “Deanston 12 yo (2022, OB, 46.3%)”
[…] Deanston 12 yo (2022, OB, 46.3%) – 87/100 […]