Bell’s è uno dei marchi storici dei blended di casa Diageo, e contiene – dicono quelli che se ne intendono davvero – whisky distillato a Caol Ila, Inchgower, Blair Athol, Bladnoch, Dufftown, Glendullan… I collezionisti di whisky e gli amanti della paccottiglia ricorderanno, ad esempio, molti decanter in ceramica a forma di campana, fantastici da esporre sulle mensole di casa della nonna. I più paiono non ricordare però questa bottiglia rettangolare, messa sul mercato tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80: per fortuna, diciamo noi, perché è un piccolo gioiello che ancora oggi si riesce a trovare, qui e là, con la dovuta attenzione, a un prezzo ragionevole. L’abbiamo presentato in tante degustazioni, ce ne siamo portati qualche bottiglia a casa, oggi finalmente lo esponiamo alla pubblica gogna sul sito.
N: poco alcol e tanta intensità: ma quel che più stupisce è la qualità degli aromi, la complessità di un whisky che quand’è uscito era un malto ‘da battaglia’, da bere senza troppi ricami. Il primo sentore che ci seduce è quella patina che si trova solo nei whisky vecchi, tra la cera, il legno umido, la carta vecchia… C’è una mineralità, data probabilmente da una quota di torba (oltre alla probabile presenza di Caol Ila, all’epoca era più diffusa in varie distillerie) davvero fantastica. In più, questo naso bello setoso e rotondo è reso ancora più caldo da profonde note cremose di frutta gialla (pesca e mele), fragole; vaniglia, zucchero a velo; quei mix di frutta essiccata… Arancia secca sul termosifone nelle sere d’inverno… Ah, il Natale appena passato! E poi il malto, cerealoso (proprio Kellog’s) e ‘fienoso’. Un naso davvero incantevole.
P: anche se dopo circa trent’anni in bottiglia ha forse perso qualcosa in intensità, il panorama che si offre alle papille è di tutto rispetto. Ancora attacca su una mineralità torbosa, con una cera spaventosamente buona, con anche note di stoppino, quasi di fumo; poi si spalanca la frutta gialla (pesche, albicocche disidratate). In un palato naturalmente più semplice del naso, è in grandissima ascesa una maltosità piena, cerealosa e biscottata, notevolissima. Cremosino, con un buon caramello.
F: non lunghissimo ma pulito, tutto diviso tra malto croccante e un fumo minerale.
Il naso da solo vale il prezzo del biglietto, con una complessità incredibile e degli aromi che oggidì si trovano solo in alcuni sparuti campioni; poi si ‘normalizza’, ma merita comunque un premio, ricordando sempre che si trattava di un whisky da bere senza pensieri, senza troppe pippe mentali su aromi, fase retro-olfattiva, eccetera eccetera. 87/100, complimenti Bell’s.
Sottofondo musicale consigliato: Tom Waits – Chocolate Jesus.
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One thought on “Bell’s 12 yo ‘De Luxe’ (anni ’80, OB, 43%, 75 cl)”
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