Oggi assaggiamo uno dei capisaldi del core range della casa, il quale porta orgogliosamente il nome del lago che rifornisce generosamente la distilleria di acqua. Trattasi di un no age statement (dovrebbe comunque aggirarsi intorno ai 15 anni) invecchiato in bourbon barrel e sherry butt. La nostra botttiglia non appartiene sicuramente al fantomatico batch L7 325, che ha persuaso Jim Murray ad assegnare allo Uigeadail il titolo di miglior whisky 2009. E nemmeno berremo uno dei primi imbottigliamenti – la prima espressione è del 2003, la foto della scatola fa riferimento a quella edizione – in cui pare fosse usanza della nuova proprietà infilarci qualche botte degli anni ’70. Ma non voleteci male, facciamo del nostro meglio.
N: la componente sherry si fa sentire; pur se a 54,2%, è bello aperto, aromatico e non urtante. Da subito piuttosto complesso, con le note marine in primo piano. La dolcezza spazia tra palate di vaniglia sfacciata, di liquirizia, con fragola, frutti rossi e una marmellata d’arancia di rara intensità. Poi note di nocciola e cioccolato amaro. noce moscata. L’affumicatura, pur se attenuata rispetto al 10 anni, è bella potente, mentre la marinità e le note medicinali tipiche della distilleria completano un buon naso.
P: il palato rimane coerente rispetto al naso: è quindi un momento di poderosa intensità, uno tsunami di sapore. La fanno da padroni la componente sherried (dal tabacco ai frutti rossi, alla frutta secca e marmellata di arancia, di nuovo) e una legnosità iperattiva. Ancora tanta liquirizia e noce moscata, qua e là vaniglia e perfino note di melassa. E poi quel misto di camino spento e note medicinali squisitamente Ardbeg.
F: un’esperienza importante e molto lunga. Potreste a tratti essere persuasi di avere del fumo da buttare fuori dai polmoni. Ma solo quando oramai non sarete più sobri… niente paura…
Premesso che siamo di fronte a un dram veramente ben congegnato e in definitiva molto, molto buono, l’impressione finale è quella di un malto eccessivo in tutto, reso indiavolato da botti incredibilmente attive. Diamoci una calmata. Il voto è 87/100.
Sottofondo musicale consigliato:Alanis Morissette – My Humps, una cover geniale dei Black Eyed Peas. [youtube http://www.youtube.com/watch?v=pRmYfVCH2UA&w=610&h=343]
5 thoughts on “Ardbeg Uigeadail (2011, OB, 54,2%)”
Condivido completamente il vostro commento che ho cercato dopo averlo aperto,devo dire un piccolo capolavoro,un saluto il solito giancarlo
vero, molto molto buono, appunto un po’ ‘eccessivo’, ma è così che dev’essere… un saluto a te
[…] è il voto per l’espressione a nostro parere più buona del core range di Ardbeg, assieme a Uigeadail e appena sopra al Ten. Se Adriano ha da essere, è il primo, quello di Inter e […]
[…] la soglia della sufficienza, diciamo a un passo dall’eccellenza. Noi abbiamo già bevuto la versione del 2011, che si era meritata un plauso convinto. Oggi ci riproviamo con un batch del […]
[…] Ardbeg Uigeadail (2011, OB, 54,2%) – 87/100 […]