È Natale, e dopo un deludente Clynelish dobbiamo tirarci un po’ su il morale: cosa possiamo assaggiare se non un prodotto dei dirimpettai, la mai abbastanza celebrata Brora? Abbiamo accennato nello scorso post alle vicende che legano le due distillerie, ma se volete saperne di più potete leggere le parole del massimo feticis… ehm, esperto di Brora in circolazione, ovvero il buon Serge Valentin qui. La bottiglia che abbiamo tra le mani è una vera chicca, un whisky della prestigiosa serie dei Rare Malts della Diageo distillato nel 1977, quindi sei anni prima della chiusura, ed imbottigliato nel 2001. Il colore è giallo paglierino.
N: come per il Clynelish, la primissima nota che spicca è la cera; questa volta, però, questa si colloca in una complessità che immediatamente impressiona. In primo luogo, a fianco della cera c’è un qualcosa di deliziosamente ‘opprimente’, che pian piano andiamo definendo verso un odore di campagna, di casolare umido, di fieno, a tratti proprio di malga, di stalla. Ci sono note torbate di grande gentilezza (no affumicato) con cui danzano in perfetta armonia altre note fruttate: uvetta, mela matura, fragola. È un vero tripudio olfattivo. Tutto ciò, senz’acqua!, perché va aprendosi splendidamente con il tempo e dopo pochissimo le note alcoliche più pungenti si dissolvono. Ci sono deboli note speziate, sullo sfondo, in particolare di noce moscata; tabacco dolce da pipa; panettone; miele, che emerge soprattutto aggiungendo acqua. Il legno è da orgasmo. Grande complessità e soprattutto fantastica evoluzione.
P: è molto compatto, nel senso che è armonioso e bilanciato, ma al contempo regala vere e proprie fiammate di sapore: liquirizia, agrumi, ancora fragola, malto. Se pure a 56% è di grandissima bevibilità; con acqua, si sente molto di più una torba delicatissima, gustosissima, e ancora una volta note di miele fanno capolino nel tripudio generale. Non è un palato dolce tout court, però: la sensazione è che il miele (che senz’acqua rimaneva una nota dolce misteriosa) faccia da eufonico collante tra la dolcezza fruttata e la spigolosità del legno e della liquirizia. Grande equilibrio, il bilanciamento perfetto rende questo palato davvero magnifico.
F: torba, legno caldo, lieve affumicatura; dolce, su frutta secca; risalgono vere e proprie zaffate di malto. Grande finale, lungo, persistente e in continua evoluzione.
Al netto di alcune differenze, ricorda molto certi vecchi Talisker, come profilo; corpo e compattezza (e dolcezza, e ruvidità) sono eccezionali, semplicemente. Capiamo molto bene le ragioni per le quali due esperti blogger come Serge e Ruben perdano la testa per i malti di questa distilleria: il nostro umile verdetto è 94/100.
Sottofondo musicale consigliato: Tom Waits – Clap hands, dal bellissimo album Rain dogs. Buon Natale.
4 thoughts on “Brora 24 yo (1977/2001, Rare Malts, OB, 56,1%)”
[…] e solo in alcuni vecchi Talisker ci è capitato di ritrovarle. Rispetto al più giovane Brora che avevamo bevuto qualche tempo fa, comunque, queste note risultano leggermente attenuate, in favore di una maggiore […]
[…] scorso abbiamo festeggiato il nostro primo Natale online con un fantastico Brora del 1977, e non possiamo negare che la cosa ci abbia dato soddisfazione… Abbiamo aspettato […]
[…] ogni anno, ci piace celebrare il Natale con un dram ‘speciale': due Brora il primo e il secondo anno, un Glenfarclas del ’71 l’anno scorso… Come possiamo salire oltre? […]
[…] Brora 24 yo (1977/2001, Rare Malts, OB, 56,1%) – 94/100 […]