Dopo giorni interi trascorsi alla mercé degli eventi, trascinati dalla Storia come sacchetti di plastica in mare, un rigore morale inespresso ci stringe alla sedia e al bicchiere: non più alcolismo d’accatto, non più tappini di Ballantines, non più avvocati abbracciati alla tazza del cesso, non più tardone scambiate per giovani ballerine, non più risvegli costretti alla vergogna dall’oblio di sé e del mondo. Non più questo, ma whisky scozzo e singolo malto. Boh… Dunque stappiamo un sample di Royal Bracka imbottigliato da Adelphi, che dobbiamo alla gentilezza dei Pellegrini: sedici anni trascorsi in botte ex-bourbon (cask #5564), e stai senza pensieri.
N: a grado pieno è poco espressivo… ma non eccessivamente alcolico. Una lieve nota fruttata (canditi; limone) accompagna un sentore mandorlato. Serge scrive ‘creta umida’, e in effetti ricorda un po’, se non proprio la creta, qualche cosa tipo di cantiere… In generale, un lieve sentore erbaceo, forse tè (foglie); una lieve, lieve nota di miele? Floreale, senz’altro. Con acqua, resta erbaceo e si fa ancora più maltoso, solo delicatamente fruttato, più apertamente – ora – sulle mele fresche. Pulito e nudo. Torba, un velo? Sì. Fumo, anche? Mandorle amare.
P: grande masticabilità, prosegue sulla falsariga del naso, con più grip, senza punti esclamativi ma con tanto carattere. Quindi, tripudio d’erba fresca, un bel po’ di limone, un po’ di miele, un che di fruttato (diremmo mela verde, se avessimo un blog di note di degustazione di whisky). Uva bianca? Punte minerali e pepate. Con un pelo d’acqua si ammorbidisce lo scenario, reso più ‘facile’ e zuccherino; ancora mele, non verdi però; camomilla zuccherata, pasta di mandorle; prugne.
F: molto pulito, leggermente fruttato (mele). Non lunghissimo, delicato come in ogni altra fase. Erba fresca.
Un whisky che più nudo non si può, non privo di una discreta personalità maltata; di certo è semplice, ma è ben fatto, a nostro giudizio senza tutti quegli spigoli che vi ha trovato Serge. 84/100 è il giusto voto per un naso un po’ troppo passivo ma per un palato davvero godibile; consigliamo comunque acqua, che attenua il lato ‘bagnato’ dell’olfatto ed esalta la qualità della seconda fase. Auguri ai Moldavi: oggi è capodanno!
Sottofondo musicale consigliato: Placido Domingo ci racconta la storia di Kleinzach; aria tratta dai Racconti di Hoffman di Offenbach.
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