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CORRADO allo stato brado: BUON COMPLEANNO BOUTIQUE-Y

Il nostro fantasmagorico Corrado, nella sua trinità di amico, socio e notaio, quest’estate si è distinto per aver partecipato all’enoteca Parlapà di Torino del mitico Mauro Risso ad una degustazione verticale, orizzontale e diagonale di imbottigliamenti di That Boutique-y Whisky Company. Un marchio indipendente che sta emergendo ormai da qualche anno nel panorama del whisky, non solo scozzese ma mondiale. Bottiglie da 50 cl, etichette a fumetti e una capacità fuori dal comune di selezionare prodotti totalmente fuori dai radar. Roba da fuori di testa, insomma. Pendiamo dalle labbra e dalla penna di Corrado per sapere com’erano questi dram, rilasciati per il decimo anniversario dell’etichetta, lanciata nel 2022.

Birthday blend batch #1 ’10th anniversary’ (2022, TBWC, 46%)
Il blended che celebra i dieci anni di attività è composto da grain distillato a Edimburgo invecchiato 10 anni in first fill bourbon e malto di 25 proveniente da una distilleria segreta di Islay. N: tartufo e solvente, mix lisergico. Una nota sporchina e metallica si fonde con mela verde e un filo di fumo. Gomma bruciata in lontananza. Aleggia una presenza “spiritica”: colpa del grain. P: torbatino e si sente bene. Purtroppo si sentono bene anche l’alcol e il solvente. A seguire liquirizia, cacao amaro in polvere e malto tostato. E nocciole tostate, pure. F: amaro, liquirizia e una torbina acre.
Ci entusiasma il giusto, la parte grain è troppo sgarbata: 82/100.

Nantou 5 yo batch #2 ’10th anniversary’ (2022, TBWC, 52%)
Il secondo imbottigliamento della distilleria di Taiwan è invecchiato 5 anni e ha dato 281 bottiglie. N: ananas torbato, ovvero grigliato e bruciato. Una torba inaspettatamente intensa, ricorda proprio il chicco d’orzo torbato. Una frutta sottostante che ricorda mele e cocco e pesca bianca. Quasi minerale Con acqua un po’ di mandorla, mescolata col gasolio. Orzata diesel euro 7. P: acre e intenso, inizia sul kiwi verde acerbo (e qui citiamo il gigantesco Mauro Risso, per cui l’unica cosa bella dei kiwi è che ricordano morfologicamente le gonadi maschili…). Torba e malto d’orzo speziato. Acido in bocca, con guizzi di curry verde. Molto interessante, con acqua scende dal palco la frutta e sale la mandorla, sottoforma di confetti. Davide Terziotti che ci tiene all’igiene cita una nota di sapone. F: cacao amaro e un fumello saporito e variamente amarognolo.
Un 85/100 che è media fra l’intensità affascinante della torbatura e le imprecisioni del palato. Ma lo mettiamo fra i bravi e buoni.

Armorik 8yo batch #3 ’10th anniversary’ (2022, TBWC, 59.3%)
Dalla Warenghem distillerie, situata nella splendida Bretagna, un barile che ha avuto un finish in chouchen (idromele). 355 bottiglie. N: una fruttona matura quasi fermentata ci accoglie: pesca in macedonia con la banana. Spesso, dolce e vagamente marcescente, ma ben sostenuto da un alcol potente e ben integrato. Prugne cotte, torta di castagne. Citiamo Fabio Ermoli: macedonia polimerizzata. Con acqua esce una nota molto speziata, natalizia: cannella, chiodi di garofano. P: dosi mastodontiche di sapore, in cui si unisce una punta sapida e una valanga di dolcezza ancora fruttata. Il lato vinoso si fonde al malto, e prende la via delle amarene essiccate. Diluito, si fa più soffice ma meno unitario: zabaione al marsala. F: spezie, tabacco. La lingua è felpata, ma il tannino integrato. Vira al secco, ma sempre gradevole.
Bel voto per l’eccentricità della commistione di sapori. Che comunque restano bilanciati e ottimamente integrati. Così come l’alcol e il finish. Ci spingiamo a 86/100.

Millstone 25 yo ’10th anniversary’ (1996/2022, TBWC, 46.5%)
Ci spostiamo in Olanda, con un 25 anni in Oloroso: 380 bottiglie l’outturn. N: uno sherrone classico, anche se dolce. Levistico (un sedano selvatico che sa di liquirizia), note di armadio della nonna con dentro la nonna (fiori secchi e potpourri lontano). Molto scuro, con more e amarene in marmellata. P: noce, spezia e incenso. La parte balsamica aiuta la bevuta. Ancora frutta nera super concentrata, chinotto. C’è un preciso istante in cui in bocca tutto si fa chiaro: frutta nera e succo di mirtillo bellissimo. Purtroppo col tempo vira e peggiora, diventa un po’ astringente e tannico. Castagne cotte. Retropalato mentolato: caramelle al rabarbaro. F: moltissima liquirizia, cacao, radici e legno. Lunghissimo.
La nonna è profondamente protagonista di questo whisky, con le sue caramelle, i suoi armadi e le sue confetture. Un 87/100 che sarebbe potuto essere più alto senza quella sterzata sull’astringente.

Speyside 50 yo ’10th anniversary’ (2022, TBWC, 52.5%)
Un Glenfarclas cinquantennale sotto mentite spoglie. Dal refill butt sono sopravvissute solo 78 bottiglie. N: lieve, profondo e intenso, nel più perfetto stile ossimorico di Whiskyfacile. Caramella alla vitamina C, bergamotto. Fresco e vivacissimo per l’età, con un lato balsamico interessante e anche una curiosa parte vegetale e floreale. Sandalo, spezie e té ai frutti. P: qui la parte di frutta è evoluta e impetuosa, poi entra in gioco il legno, con spezie da mille e una notte e frutta secca (mandorla, uvetta, nocciole). Caffè tostato chiaro. Resta teso e intenso anche grazie a un buon grado alcolico integrato. F: legni, legnetti e legnaiouoli. Spezie e confetti, pistacchi tostati non salati. Gocce di cedro.
Bella la boiserie, come diceva il Marchese del Grillo. Ma bella anche la frutta sia tropicale sia secca. Gli manca qualcosa per entrare nell’empireo: 89/100.

Aberlour 31 yo batch #10 ’10th anniversary’ (1990/2022, TBWC, 47.9%)
Un barrel da 278 bottiglie. N: naso complessissimo, ricolmo di frutta tropicale acida che si mischia con un malto caldo e avvolgente. Cera e acqua di fiori d’arancio, quella della pastiera. Aghi di pino, qualcosa di balsamico. Arancia candita anche, e pesche. P: la patina oleosa offre un magnifico mouthfeel. Miele e una frutta sudata tipo papaya e mango maturo. Propoli, sottobosco fiorito. Per dirne un difetto, forse la gradazione non convince del tutto… Ma comunque altissimo livello. F: ancora frutta (pesche). Sale la parte citrica di arancia e la spezia (ginger e sandalo). Lunghissimo.
Diamo subito 91/100 così chiariamo la questione. Ci è piaciuto da pazzi, quella frutta iridescente ci fa godere sempre.

Clynelish 25 yo batch #11 ’10th anniversary’ (2022, TBWC, 47.1%)
Ben 386 dal barile. N: profumi che inducono all’onanismo. Se dovessimo rifarci il naso, ce lo rifaremo così, ripieno di Clynelish 25 anni. Oltre alla nota fruttata e tropicale, qui si sentono una cera e una mineralità intensa, affilata, precisa. Zenzero candito. P: molto buono, minerale, con frutta bianca e ardesia. Forse una puntina di tappo rovina quello che altrimenti sarebbe un palato fantasmagorico. Colpo di scena: Mauro Risso cambia bottiglia. E qui la dolcezza e la frutta esplodono, è così buono da essere pornografico. F: media lunghezza, su ardesia, mandarino, mango e pesca.
99/100 a Mauro Risso per il gesto (e a Beija per la disponibilità). 93/100 il voto finale per il whisky.

Ben Nevis 25 yo batch #16 ’10th Anniversary’ (1996/2022, TBWC, 55.8%)
Barile da 726 bottiglie. N: ah, quell’adorabile sensazione di glutammato e brodo di cipolle… Ci sono note di laida sporcizia che vanno dalle ascelle mal lavate allo zampirone, passando dalla trielina. Non il naso più gentile del creato. Pasta di fagioli giapponese, caffè, zolfo. Hard. P: per fortuna cambia un po’, si fa più fruttato e vibrante (lamponi, marmellata ai frutti di bosco). Il caffè diventa caffelatte. Nonostante una parte umami spiccata, è più elegante rispetto al naso: carne salata, salsa di soia. F: liquirizia, cacao e vino all’asfalto.
Estremo come un bondage con animali da cortile. Tutto è pesante, divisivo, oscuro e perverso. Non che questo non abbia i suoi lati positivi, eh. Ma per noi 85/100.

Glenburgie ’10th Anniversary’ (2022, TBWC for Beija Flor, 59.7%)
Da un barile first fill bourbon sono state selezionate 75 bottiglie per Beija Flor, importatore italiano di Boutique-y. N: naso dritto e teso, frutte gialle (mela gialla, pera cotta). Presentato come un whisky che sa di whisky, mai sentenza fu più incontrovertibile. Assolutamente ben tenuto l’alcol. Un filo di pasta frolla. P: intenso, con frutta gialla e mandorle, frutta secca tostata. Un corpo oleoso e piacevole. Con acqua si fa più scuro e tostato. Qualcuno ha detto liquirizia, che fa rima con delizia? F: media lunghezza, con zenzero e frutta gialla.
Classicone Glenburgie, un whisky “giallo” che non è un giallo, perchè non c’è nessun mistero: solido Speysider da 85/100.

Sottofondo musicale consigliato: 10 years – Wasteland

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