Il nostro founder, il nostro CEO, il nostro patron, il nostro vate, insomma il nostro Jacopo è stato in Scozia recentemente. E in Scozia tra le cose che si possono fare ce n’è una che ci si addice: no, non è il lancio dei tronchi, ma è lo svuotamento dei bicchieri. Gli è capitato di assaggiare questo imbottigliamento di Ardnamurchan, distilleria di proprietà di Adelphi, situata poco a nord dell’isola di Mull. Orzo Golden Promise, la prima release di Ardnamurchan con distillato di questa tipologia – circa 6 anni (non abbiamo data precisa di distillazione) in un singolo ex-Oloroso Sherry Butt. Grazie al prode Ivan Rauber, che ha la fortuna di lavorare proprio al George Hotel di Inverary, per il graditissimo sample.

N: il primo impatto è… classico, con note di whisky sherried vecchio stile, vecchi mobili, vecchi utensili di rame, un vecchio amaro d’erbe, insomma, roba vecchia. Il tutto contornato da un panorama di frutta rossa in composta, fragole in cottura, toast di pane nero imburrato, cioccolato, ciliegie sotto spirito. Orange marmalade al banco della colazione del George Hotel. Una venatura minerale si fa strada pian piano, verrebbe dire quasi costiera, certo leggera ma certo presente. Ah, a grado pieno l’alcol è virtualmente assente.
P: parte dolce e chiude secco, se vogliamo dirla così. Si apre sulle note più zuccherine riscontrate al naso, ancora con marmellata di arancia amara, un cioccolatino con ciliegie (non diciamo Mon Cheri solo perché Ferrero non ci paga). Texture super, che ancora va evocando dram d’antan. Spezie calde, quasi cannella, un tocco di tè indiano masala. Cappuccino. E poi questa teoria dolcettina si inchina ad una mineralità secca, ciottoli salt & pepper, ancora chiavi in rame e ottone, d’altro canto chi non le ciuccia di tanto in tanto? E chi non condisce dei sassi? Non “quei” sassi, vi vediamo, malandrini.
F: rame e ovomaltina, marmellata d’arancia e sale, fonda di cappuccino e reti da pesca secche per il sole. Pepe nero. Restano le labbra salate. Incantevole.
Sappiamo bene che Ardnamurchan è una delle distillerie più solide dell’ultima e inarrestabile wave, con uno stile fieramente indipendente e capace di produrre un grande whisky moderno che guarda però diritto al passato. Questo dram, in cui la proverbiale ciccia data dal Golden Promise non arretra di un millimetro né dinnanzi a uno sherry butt esigente né tantomeno alla classica mineralità di casa, ne è l’ennesima conferma. Ci fermiamo oggi a 88/100, ma la sensazione è che a lasciare lì la boccia possa guadagnare un mezzo punticino ogni anno che passa. Ma chi riesce a lasciare lì la boccia, appunto? Noi ne avevamo un bel sample e non ci è durato mezz’ora, fate voi.
Sottofondo musicale consigliato: Johnny Cash – I won’t back down