Ah, le vacanze in Alto Adige… Il maglioncino sulle spalle come i cumenda, mentre a Milano ci si squaglia a ottocento gradi all’ombra, lo speck a colazione, pranzo e cena, le Forst ghiacciate che farsi venire una congestione è quasi un piacere… Insomma, abbiamo voglia di vacanze in montagna e per entrare in clima villeggiatura ci beviamo il nettare di Puni, la prima vera distilleria di whisky italiana.
Abbiamo già raccontato del progetto della famiglia Ebensperger, del magnifico edificio costruito a Glorenza e dei suoi imbottigliamenti, nonché di come la filosofia produttiva sia cambiata negli anni. Per cui non ci ripeteremo, per stavolta vi potete evitare lo spiegone. Vi basti sapere cosa beviamo oggi: single malt italiano, invecchiato 6,4 anni (ovvero sei anni e… quasi 5 mesi? Boh) in botti ex-torbato di Islay. Imbottigliato in edizione limitata da 2830 bottiglie alla gradazione ridotta di 48%. Vota Puni volkspartei!

N: caldo e profumato, la prima sensazione che abbiamo è di un whisky delicato ma di personalità, con fiori bianchi (gelsomino e sambuco) e una brezza di torba marina piuttosto spiccata. Biscotti al burro. Un velo di salinità. Sentori fruttati di mela verde e gialla (e come potrebbe non esserci la mela, dato che siamo nella patria benedetta del frutto di Eva?), punte balsamiche, rosmarino bruciacchiato.
P: l’imbocco è coerente con il naso, fatto di delicatezza e una torba terziaria ma certo presente. Latte salato, emmenthal e fumo, ancora fiori e tè bianco. Oggettivamente non un mostro di complessità, ma davvero piacevole. Burro salato, mela cotta. Distillato dolce, che può sembrare una cosa negativa ma in realtà a noi piace molto perché significa che il focus si è spostato sul distillato più che sull’impatto potente di certi barili usati in passato.
F: di media lunghezza, fumo dolce, ancora emmenthal e un po’ di pepe nero. Cereali e un che di bergamotto.
Riprendiamo quel che avevamo detto a proposito dell’Arte 4: la linea più recente di Puni ci convince decisamente più del passato, e approviamo questo single malt il cui carattere combina molto bene, e in modo assai coerente, il distillato delicato italiano con un’anima di torba leggera, certo tutta Scozzese ma non per questo meno persuasiva. A noi, nella sua semplicità, è piaciuto: 85/100.
Sottofondo musicale consigliato: Gossip – Move in the right direction